Nell’ambito del PNRR, al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) è stata assegnata la titolarità di 10 progetti di investimento, per i quali si è stato previsto l’impiego di risorse comunitarie per un importo complessivo di 18,161 miliardi di euro, da utilizzare nell’arco di 5 anni.
Tra questi ci sono ancora dei progetti aperti e attivi, pensati per finanziare, con i fondi europei, investimenti in ricerca, innovazione, nonché la nascita di nuove imprese e il consolidamento di imprese già attive, al fine di far crescere, rendere più competitivo, efficiente e inclusivo il sistema produttivo italiano.
Vediamo dunque di seguito tutti gli strumenti agevolativi di competenza del MiSE, afferenti alle misure PNRR, attualmente attivi.
Formazione 4.0
La misura punta a sostenere gli investimenti delle imprese nella formazione del personale finalizzata al loro processo di trasformazione tecnologica e digitale. L’idea è quella di creare, o consolidare. le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta, fruibile in dichiarazione dei redditi, esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta è pari al:
- 70%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300 mila euro per le piccole imprese;
- 50%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le medie imprese;
- 30%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro, per le grandi imprese;
- 60%, indipendentemente dalla dimensione aziendale, nel rispetto dei massimali annuali, nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.
L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, da allegare al bilancio.
Le imprese devono inoltre effettuare una comunicazione di richiesta di fruizione dell’agevolazione al MiSE, che ha il solo scopo di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.
Le spese ammissibili riguardano:
- spese di personalerelative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
- costi di eserciziorelativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione;
- costi deiservizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
- spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette(spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione;
- spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili.
Le attività formative dovranno riguardare vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione, incentrandosi su tematiche 4.0 come i big data, cloud/fog computing, sicurezza informatica, simulazioni, prototipazione, realtà virtuale e aumentata, robotica, stampa 3D, IoT, digitalizzazione.
R&S e Innovazione
La misura incentiva la spesa privata in R&S, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica.
Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, viene riconosciuto un credito d’imposta del 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.
Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dopo il 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta scende al 5%, con lo stesso limite annuale.
Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, il credito d’imposta è riconosciuto nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Poi fino al 31 dicembre 2025 si scende al 5%, con lo stesso limite annuale.
Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…), il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Poi fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%. Il limite annuale non cambia.
Le spese ammissibili riguardano:
- spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo;
- quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobilie ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;
- spese per contratti di ricerca extra murosaventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
- quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industrialirelative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
- spese per servizi di consulenzae servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
- spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
Investimenti in beni strumentali
La misura vuole incentivare la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese finanziando l’acquisto di beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali a tale obiettivo.
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta concesso a fronte della presentazione di una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche indicate dal MiSE per l’accesso agli incentivi.
Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
Per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, dal 2023 al 2025 il credito d’imposta è pari al:
- 20%del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10%del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro:
- 5%del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0:
- 2023: 20%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
- 2024: 15%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
- 2025: 10%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Per gli altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento), per il 2022 il credito d’imposta era del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
In tutti e tre i casi, il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.