Ai Soci ed ai Partner del GAL ISC MADONIE

Ai portatori di interesse del territorio

 

Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP) - Intervento SRG06 “LEADER” –  Incontro di consultazione locale – Centro Stella Castelbuono

In riferimento al PSP 2023-2027, il GAL ISC MADONIE intende partecipare al Bando per l’attuazione dell’intervento SRG06 “LEADER - Attuazione strategie di sviluppo locale”, redatto ai sensi del Regolamento (UE) n.2021/2115 e in conformità a quanto previsto dal Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP), approvato con Decisione di esecuzione C(2022) 8645 final del 2 dicembre 2022 della Commissione europea.

           Al fine di confrontarci - con la compagine sociale, il Partenariato ed i portatori di interesse –  per la elaborazione della nuova Strategia di Sviluppo Locale (SSL) da presentare all’Amministrazione regionale e che accompagnerà i territori fino al 31 dicembre 2029 abbiamo organizzato un primo incontro pubblico che si terrà a Castelbuono il giorno 8 agosto 2023, alle ore 18,30 presso la sala convegni del Convento San Francesco, sito in Piazza San Francesco n. 5.

L’appuntamento sarà una importante occasione per condividere con voi idee progettuali.

La partecipazione allo stesso è aperta a tutti gli interessati.

N.B.: Il Centro Stella di Castelbuono, comprende i comuni di Campofelice di Roccella, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gratteri, Isnello, Lascari e Pollina.

 

Cordiali Saluti                                                                              

                                                                                          Il Presidente

                                                                                    Francesco Paolo Migliazzo

E' convocata per il 13.06.2023 ore 17:30 presso l'Aula Consiliare di Castellana Sicula l'Assemblea di Partenariato per discutere della seguente tematica: "Esame e confronto su ipotesi di rimodulazione della SSLTP"

Vedasi allegato

Si pubblica, in conformità al disposto dell’art. 29 del D.lgs 50/2016, il prima verbale della procedura in oggetto.

Per completezza di trasparenza e informazione si pubblicano anche i verbali inerenti l'Avviso pubblico per manifestazioni di interesse.

Vedasi allegati

La Regione punta al riconoscimento del marchio Dop per la pasta di grano duro siciliano.

Avviata la costituzione del Comitato promotore per il riconoscimento della denominazione di origine

«Il grano duro siciliano - dice l’assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino - ha tutte le caratteristiche per incontrare il favore di consumatori sempre più attenti ai temi della qualità del prodotto e della sicurezza alimentare. Questo ha determinato un collocamento nel segmento medio-alto dei lievitati e dei prodotti da forno ricavati dalla farina del nostro grano duro, un risultato eccezionale se si considera che oggi il grano è una delle commodity per eccellenza in un mercato dominato dai grandi produttori. Un risultato il cui merito va dato ai nostri produttori e ai nostri agricoltori che hanno avuto la forza e la perseveranza di resistere anche quando producevano in perdita. Il marchio Dop sarà un riconoscimento innanzitutto al loro lavoro e al valore del 'granaio' siciliano, che combina le specificità del territorio e dell’ambiente in un prodotto alla base della dieta mediterranea. La più sana ed equilibrata che esista».

Per la costituzione del Comitato è stata predisposta una scheda che i portatori di interesse dovranno compilare per chiedere l’adesione (da inviare entro e non oltre il 27.03.23 a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Vedasi allegati

L’INAIL comunica la proroga della scadenza del bando BIT finalizzato a promuovere l’innovazione tecnologica delle imprese, accessibile fino al 13 febbraio 2023.

Il bando BIT, in collaborazione con il centro di competenza ARTES 4.0, finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla riduzione del fenomeno infortunistico e tecnopatico, ma anche al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, tramite l’utilizzo delle tecnologie Impresa 4.0.

BIT si rivolge a Startup e MPMI, che possono presentare singole proposte progettuali o anche in qualità di capofila di partenariati costituiti da più imprese.

I progetti devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • aiuti ai progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (Art. 25 del Regolamento europeo GBER n. 651/2014);
  • aiuti all’innovazione a favore delle PMI (Art. 28 del Regolamento europeo GBER n. 651/2014);
  • aiuti per l’innovazione dei processi e dell’organizzazione (Art. 29 del Regolamento europeo GBER n. 651/2014).

Tra i requisiti di progetto si segnala la necessità di comprendere un piano di intervento concreto, una esposizione chiara dei benefici generati nell’ambito della prevenzione e del contrasto degli infortuni e delle malattie professionali, un livello di maturità tecnologica compresa nell’intervallo tra TRL 5 e TRL 8 e il ricorso alle competenze e alle strumentazioni di Artes 4.0, nella misura non inferiore al 20% delle spese ammissibili.

Il bando BIT (ora prorogato) prevede agevolazioni sotto forma di contributi economici nella misura del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 140mila euro per ciascun progetto.

Le domande possono essere trasmesse fino al 13 febbraio 2023 tramite la piattaforma dedicata (https://retecompetencecenter4-0-italia.it/artes/).

 

Link https://www.artes4.it/web/guest/bit-inail-artes-4.0-n1-2022

Risulta possibile aderire al nuovo avviso pubblico del Fondo nuovo competenze che presenta una disponibilità finanziaria di 1 miliardo di euro a valere su risorse ReactEU, confluite nel Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per l’occupazione (Pon Spao).

Il Fondo nuove competenze prevede il rimborso del costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori: la dotazione finanziaria per questa seconda edizione dell’avviso è pari ad 1 miliardo di euro.

Il Fondo Nuove Competenze prevede dunque come anticipato il rimborso del costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori, secondo le modalità già stabilite dal decreto del 22 settembre 2022.

Secondo questo decreto i progetti dovranno essere finalizzati per accrescere le competenze individuabili nelle classificazioni internazionali, precisamente:

  • per le competenze digitali di base il riferimento è il modello europeo “DigComp 2.1”;
  • per le competenze digitali specialistiche il riferimento è la classificazione europea contenuta nella norma UNI EN 16234-1 “e-Competence Framework 3.0;
  • per le competenze relative alla transizione ecologica il riferimento è la classificazione ESCO (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations).

Il progetto formativo deve inoltre dare evidenza alle modalità:

  • di valorizzazione del patrimonio di competenze possedute dal lavoratore;
  • di personalizzazione dei percorsi di apprendimento, sulla base delle valutazioni in ingresso, a partire dalla progettazione per competenze degli interventi coerente con gli standard professionali di qualificazione definiti nell’ambito del Repertorio nazionale (art. 8 del decreto legislativo n. 13 del 2013).

Non sono ammesse modifiche ai progetti presentati.

Le ore di stipendio del personale impiegate per la formazione sono a carico del Fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao, gestito da Anpal.

I progetti formativi dovranno prevedere per ciascun lavoratore coinvolto una durata minima di 40 ore e massima di 200 ore.

Il contributo massimo complessivo riconoscibile per ciascuna istanza non potrà eccedere i 10 milioni di euro. Il datore di lavoro ammesso a contributo potrà richiedere un’anticipazione nel limite del 40% del contributo concesso, previa presentazione di una fidejussione.

Le istanze potranno essere presentate entro il 28 febbraio 2023 sulla piattaforma informatica MyANPAL.

 

Link https://www.anpal.gov.it/fondo-nuove-competenze

La Conferenza permanente nei rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l’intesa sullo schema di decreto riguardante il riparto di risorse del Recovery Plan per la concessione di incentivi per l’innovazione in agricoltura e l’ammodernamento dei frantoi oleari.

Con lo stesso decreto vengono inoltre definite le modalità di emanazione dei bandi regionali relativi a 100 milioni di euro destinati alla sottomisura “ammodernamento dei frantoi oleari“.

Ricapitolando, l’intervento è suddiviso in due sottomisure:

- la prima, per l’ammodernamento dei frantoi oleari, con una dotazione finanziaria di 100 milioni;

- la seconda, finalizzata all’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettono l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, con una dotazione di 400 milioni.

 

Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse inerenti l’innovazione sono stati considerati parametri oggettivi, come:

- la superficie agricola utilizzata

- il numero di aziende agricole

- il lavoro in agricoltura

- la superficie forestale per quanto riguarda la meccanizzazione agricola.

 

Mentre, per la trasformazione olearia, sono stati considerati:

- la superficie olivicola

- il numero di frantoi presenti sul territorio.

 

Adesso il Masaf (Ministero per l’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) dovrà emanare un ulteriore decreto, i cui tempi saranno calibrati in maniera tale da rispettare il cronoprogramma del Pnrr che prevede di sostenere:

- almeno 10.000 imprese entro il 31 dicembre 2024

- ed almeno 15.000 entro il 30 giugno 2026.

Nell’ambito del PNRR, al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) è stata assegnata la titolarità di 10 progetti di investimento, per i quali si è stato previsto l’impiego di risorse comunitarie per un importo complessivo di 18,161 miliardi di euro, da utilizzare nell’arco di 5 anni.

Tra questi ci sono ancora dei progetti aperti e attivi, pensati per finanziare, con i fondi europei, investimenti in ricerca, innovazione, nonché la nascita di nuove imprese e il consolidamento di imprese già attive, al fine di far crescere, rendere più competitivo, efficiente e inclusivo il sistema produttivo italiano.

Vediamo dunque di seguito tutti gli strumenti agevolativi di competenza del MiSE, afferenti alle misure PNRR, attualmente attivi.

 

Formazione 4.0

La misura punta a sostenere gli investimenti delle imprese nella formazione del personale finalizzata al loro processo di trasformazione tecnologica e digitale. L’idea è quella di creare, o consolidare. le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta, fruibile in dichiarazione dei redditi, esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta è pari al:

  • 70%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 300 mila euro per le piccole imprese;
  • 50%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro per le medie imprese;
  • 30%delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di 250 mila euro, per le grandi imprese;
  • 60%, indipendentemente dalla dimensione aziendale, nel rispetto dei massimali annuali, nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.

L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, da allegare al bilancio.

Le imprese devono inoltre effettuare una comunicazione di richiesta di fruizione dell’agevolazione al MiSE, che ha il solo scopo di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

Le spese ammissibili riguardano:

  • spese di personalerelative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • costi di eserciziorelativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione;
  • costi deiservizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette(spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione;
  • spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili.

Le attività formative dovranno riguardare vendite e marketing, informatica, tecniche e tecnologia di produzione, incentrandosi su tematiche 4.0 come i big data, cloud/fog computing, sicurezza informatica, simulazioni, prototipazione, realtà virtuale e aumentata, robotica, stampa 3D, IoT, digitalizzazione.

 

R&S e Innovazione

La misura incentiva la spesa privata in R&S, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica.

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, viene riconosciuto un credito d’imposta del 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Dopo il 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta scende al 5%, con lo stesso limite annuale.

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, il credito d’imposta è riconosciuto nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro. Poi fino al 31 dicembre 2025 si scende al 5%, con lo stesso limite annuale.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti,…), il credito d’imposta è riconosciuto, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro. Poi fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%. Il limite annuale non cambia.

Le spese ammissibili riguardano:

  • spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobilie ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;
  • spese per contratti di ricerca extra murosaventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.
  • quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industrialirelative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
  • spese per servizi di consulenzae servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

 

Investimenti in beni strumentali

La misura vuole incentivare la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese finanziando l’acquisto di beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali a tale obiettivo.

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta concesso a fronte della presentazione di una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche indicate dal MiSE per l’accesso agli incentivi.

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

Per i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, dal 2023 al 2025 il credito d’imposta è pari al:

  • 20%del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10%del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro:
  • 5%del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Per i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0:

  • 2023: 20%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
  • 2024: 15%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro;
  • 2025: 10%del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Per gli altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento), per il 2022 il credito d’imposta era del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

In tutti e tre i casi, il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

“Nuove imprese a tasso zero”  è la versione “rinnovata” della misura Autoimprenditorialità (decreto legislativo 185/2000, Titolo I), con ulteriori novità da aprile 2021. Si tratta di un incentivo pubblico per giovani e donne di tutta Italia che vogliono diventare imprenditori / imprenditrici, oppure per ampliare / diversificare / trasformare le attività esistenti, usufruendo di un finanziamento a tasso zero con spese fino a 3 milioni di euro e copertura fino al 90% delle spese totali ammissibili da rimborsare in 10 anni.

Possono presentare domanda di agevolazione le imprese composte in prevalenza da giovani tra 18 e 35 anni o da donne di tutte le età, su tutto il territorio nazionale.

I destinatari devono essere società di persone, di capitali e cooperative costituite da non più di 5 anni ma possono fare domanda anche persone fisiche che intendono costituire una società, a condizione di costituire la società entro i termini indicati nella comunicazione della concessione del finanziamento.

Il finanziamento non richiede garanzie in caso di progetti fino a 250 mila euro, sopra questa soglia è prevista invece la garanzia sotto forma di privilegio speciale. È richiesta l’ipoteca per i progetti di investimento che prevedono l’acquisto di un immobile.

Il piano d’impresa è il documento che descrive nel dettaglio l’idea imprenditoriale. Deve essere redatto sulla base dello schema Invitalia e deve contenere:

- dati e profilo del proponente;

- descrizione dell’attività proposta;

- analisi del mercato e relative strategie;

- aspetti tecnico-produttivi e organizzativi;

- aspetti economico-finanziari.

 

L’incentivo è a sportello: non ci sono graduatorie né scadenze. Le domande sono esaminate in base all’ordine di arrivo.

L’iter di valutazione prevede due fasi:

  • La prima fase consiste in un colloquio di approfondimento per verificare le competenze tecniche, organizzative e gestionali del team imprenditoriale e la coerenza interna del progetto da finanziamento, anche rispetto alle potenzialità del mercato. Se il proponente supera positivamente il colloquio, si richiederà di integrare la presentazione della domanda sulla piattaforma online con le informazioni sul piano economico -finanziario del progetto.  
  • La valutazione della domanda si completerà con un secondo colloquio per valutare la sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa in considerazione delle spese proposte e delle agevolazioni richieste.

 

Al termine della valutazione, Invitalia concede i finanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti

 Soggetto gestore: Invitalia https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/nuove-imprese-a-tasso-zero/cose#:~:text=ON%20%2D%20Oltre%20Nuove%20imprese%20a%20tasso%20zero%20%C3%A8%20l'incentivo,donne%20di%20tutte%20le%20et%C3%A0.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il bando 2023 relativo alla cessione gratuita di apparecchiature informatiche dismesse. Si possono ottenere gratis computer e server (dismessi) a tutti gli istituti scolastici statali e paritari, le PA e gli enti e organismi non-profit (anche privati):

  • istituti scolastici statali e paritari degli enti locali;
  • tutte le altre Amministrazioni Pubbliche;
  • altri Enti pubblici e privati appartenenti a una delle seguenti categorie (non in ordine di priorità);
  • associazioni ed Enti senza fini di lucro iscritti nell’apposito registro associazioni, come fondazioni e altre istituzioni di carattere pubblico o privato con personalità giuridica, senza fini di lucro, associazioni non riconosciute che siano dotate di proprio strumento statutario dal quale sia possibile in modo inequivocabile desumere l’assenza di finalità lucrative, organismi di volontariato di protezione civile iscritti negli appositi registri, operanti in Italia o all’estero per scopi umanitari, istituti scolastici paritari privati, altri enti e organismi la cui attività assuma le caratteristiche di pubblica utilità.

Per identificare gli istituti scolastici si utilizzerà il Codice Meccanografico, per gli altri il codice fiscale, ma per quelli con articolazione territoriale su base nazionale saranno accettate anche richieste multiple afferenti al medesimo codice fiscale purché riferite a sedi territoriali diverse.

La richiesta dovrà essere predisposta utilizzando l’applicazione on-line “Phoenice” accessibile all’indirizzo https://www.fiscooggi.it/phoenice. Il codice identificativo della presente gara è “AE2023”. In sede di richiesta, l’ente richiedente dovrà specificare anche la o le province presso cui sarà disposto a recarsi per il ritiro delle apparecchiature.

Al termine dell’inserimento dei dati l’applicazione genererà il file phoenice.xml che, una volta scaricato, dovrà essere inviato a mezzo posta elettronica certificata. L’e-mail certificata di richiesta dovrà avere come oggetto “AE2023” e contenere in allegato il file “phoenice.xml” generato dal citato applicativo. Nel caso in cui differenti richieste vengano inviate dalla medesima casella di PEC, ognuno dei file “phoenice.xml” dovrà essere allegato a un diverso messaggio.

Non saranno ritenute valide richieste pervenute in forma diversa dalla Posta Elettronica Certificata, richieste che non contengano l’allegato previsto, né tantomeno messaggi di altro tipo (per es. domande di chiarimenti). A tali richieste non verrà dato alcun riscontro.

La graduatoria sarà elaborata utilizzando i seguenti criteri di priorità decrescente:

1) istituti scolastici statali e istituti scolastici paritari degli enti locali (determinati ai sensi dell’art.1, comma 1-2, L. 62/2000);

2) tutte le altre amministrazioni pubbliche (determinate ai sensi dell’art.1, D.Lgs. 165/2001);

3) altri enti pubblici e privati appartenenti a una delle seguenti categorie (non in ordine di priorità):

  • associazioni ed enti senza fini di lucro iscritti nell'apposito registro associazioni;
  • fondazioni e altre istituzioni di carattere pubblico o privato con personalità giuridica, senza fini di lucro;
  • associazioni non riconosciute, di cui all'art. 36 C.C., che siano dotate di proprio strumento statutario dal quale sia possibile in modo inequivocabile desumere l'assenza di finalità lucrative;
  • organismi di volontariato di protezione civile iscritti negli appositi registri, operanti in Italia o all’estero per scopi umanitari;
  • istituti scolastici paritari privati (determinati ai sensi dell’art. 1, comma 2, L. 62/2000);
  • altri enti e organismi, non compresi nei punti precedenti, la cui attività assuma le caratteristiche di pubblica utilità.

 

Vedasi allegato

Contatti

Sede Legale: Piazzale Miserendino, Casa Comunale
90020 Castellana Sicula (PA)

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90020 Castellana Sicula
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Tel: 0921562309 
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